Monday, January 12, 2015

Come ci vedono?

Ammi Phillips, “Girl in Red Dress with Cat and Dog,” 1830 – 1835
Oggi guardavo mio figlio mentre si allontanava da tavola.
Portava un piatto in cucina per servirsi di altro.
Mi aveva fatto una domanda e, distratto, non ho capito.
Allora gli ho chiesto di ripeterla e lui non lo ha fatto.
Non so se fosse importante, ma per lui lo era.
Ero distratto e non ero con lui.
Danielle Richard - Jardin - contemporanea
Ho pensato, come mi ha visto?
E' stato come io vedevo mio padre?
A volte non capivo i suoi pensieri ed era distratto.
Sono stato come lui, oggi?
I miei pensieri distraenti di ora
erano gli stessi suoi di allora?
Anna Merritt, “Portrait de Minna Sophia Farrer tenant un lapin,” 1878
Francamente non mi ero mai fermato a pensare
di vestire lo stesso ruolo che avevo visto da altri.
Abbiamo forse la pretesa di essere sempre unici ed originali?
Di non percorrere gli stessi sentieri,
mettendo i piedi dove altri li hanno già messi?
Crediamo di essere così unici?
John Duncan, “Baba and Billy,” 1920
Eppure gioiamo, piangiamo,
nasciamo e moriamo nello stesso modo.
Spaventosamente lo stesso.
Ci ammaliamo con la stessa angoscia
e guariamo con le stesse lacrime di gioia agli occhi.
Eppure, crediamo di essere realmente unici.
John White Alexander - Black and Red - (1856-1915)
Le nostre radiografie ci fanno però vedere le somiglianze.
L'odore che a volte emettiamo è lo stesso degli altri.
Il colore che mostriamo sulla pelle è lo stesso
ed è verosimile che si abbia lo stesso sapore.
Il sangue è uguale e scorre nello stesso modo
se ci feriamo o se veniamo colpiti.
George Hendrik Breitner - Girl in Red Kimono (1857-1923)
Quale pretesa abbiamo ...
quale immotivata pretesa?
Tutto uguale, tutto simile,
eppure così unici nel sentirci tali.
Forse almeno lo siamo nel sapere dare?
La speranza ci deve sempre essere ... altrimenti ...
John White Alexander - The music-room
Soundtrack:  The Box Tops - The Letter (Upbeat 1967)

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