Wednesday, September 11, 2013

A cosa serve avere le mani pulite se si tengono in tasca

Don Lorenzo Milani - Don Primo Mazzolari, due identità, due sacerdoti, due spiriti liberi, due persone scomode, due figure proiettate nel futuro.

Soundtrack: Mozart - Requiem

Don Milani, un prete costretto a inventarsi maestro, per la situazione in cui chiesa e stato l'avevano  messo, a furia di inadempienze e omissioni, ma contemporaneamente deciso a non rinnegare la propria dignità e libertà responsabile, di cittadino.

Prete scomodo per tutti: per il suo spirito critico e indipendente. Scomodo per la Chiesa, scomodo per la sinistra e per l'ideologia comunista, scomodo per gli intellettuali che non sposavano il dire con il fare attivo, scomodo per gli opportunisti e per gli intransigenti e i conservatori.

La forza delle proprie idee che non si sono mai piegate alle autorità e al conformismo e all'opportunità. Al fianco dei poveri, degli ignoranti, di coloro che non contano. A loro difesa per promuoverne crescita culturale e conseguentemente consapevolezza di quanto di diritto e di dovere.

Soundtrack: Blowing in the wind-Neil Young

Un vero realismo rivoluzionarioincapace di accettare acriticamente l’esistente solo perché facente parte del consueto, della norma.


Inno della disobbedienza civile con il suo schierarsi a favore dell'obiezione di coscienza. Contro i tribunali militari e la stupidità dei cappellani militari.

Don Milani ci ha insegnato che l'educazione è un dono e la virtù della disobbedienza, il diritto di abbattere i cancelli delle dimore dei signori per costruirvi le case dei poveri, ma anche il dovere di non farci possedere dalla visione del mondo dei signori.

Link: Lettera ad una professoressa

Don Milani chi ha insegnato di non dimenticare mai, anche dopo essere usciti dall’indigenza e di essere cresciuti socialmente, la sofferenza dei nuovi poveri. Noi, i poveri di una volta non dobbiamo dimenticarci dei poveri di oggi e del futuro. Siamo tutti uguali. Anche in senso transnazionale.

Soundtrack: No frontiers-The Corrs

Don Primo Mazzolari, prete, partigiano, clandestino, antifascista. Fondatore del quindicinale "L'Adesso", si attirò i contrasti delle autorità ecclesiastiche che ne decretarono la chiusura dopo 2 anni di vita. Ottenne (!) il divieto di predicare al di fuori della propria diocesi e di pubblicare articoli senza una preventiva valutazione ecclesiastica. Vi ricorda qualcosa? John Ball nel 1300 ...

Gli articoli uscirino lo stesso ... con uno pseudonimo. Parlava di PACE e furono censurati dalla Chiesa! Parroco della Chiesa dei poveri contro una Chiesa dei ricchi.

"Nessuno è fuori della carità" ... ricorda alcuni pensieri del nostro Papa Francesco I.

Come Don Milani, il passo verso l'obiezione di coscienza era automatico. Siamo negli anni cinquanta! "Tu non uccidere" è una pubblicazione del 1955 e parla dell'errore di considerare una "guerra giusta". Sembra di parlare del contemporaneo. Ma perché non impariamo proprio nulla dalla storia. perché devono sempre prevalere logiche di convenienza economica e politica. L'uomo non vuole la guerra.

Soundtrack: Tomorrow Never Knows - Greg Howard Chapman Stick guitar


Perché non si è sviluppato a 360° il movimento di resistenza cristiana contro la guerra? Perché solo Papa Montini e Papa Giovanni XXIII sembrano averlo ascoltato? Tardivamente.

"Non a destra, non a sinistra, non al centro ma in alto"

"L'Adesso" quindicinale di don Primo Mazzolari - Anno 1° n. 3 Martedì 15 febbraio 1949

"Direte che non c’è un alto in politica e che, se mai, vale quanto la destra, la sinistra, il centro. Nominalismo mistico in luogo di un nominalismo politico: elemento di confusione non di soluzione.

E’ vero che una nuova strada non cambia nulla se l’uomo non si muove con qualche cosa di nuovo, e che un paese può andare verso qualsiasi punto cardinale e rimanere qual è. Ma se gli italiani fossero d’accordo su questo fatto, la fiducia, della tonomastica parlamentare sarebbe felicemente superata. 

Fa comodo ai neghittosi credersi arrivati per il solo fatto li muoversi da destra invece che da sinistra. Saper la strada o aver imbroccato la strada giusta non vuoi dire camminarla bene o aver raggiunto la meta. 

Il fariseismo rivive in tanti modi e temo che questo sia uno dei più attuali. 

La giustizia è a sinistra, la libertà al centro, la ragione a destra. E nessuno chiede più niente a se stesso e incolpa gli altri di tutto ciò che manca, attribuendosi la paternità di ogni cosa buona. 

Non dico che siano sbagliate le strade che partono da destra da sinistra o dal centro: dico solo che non conducono, perché sono state cancellate come strade e scambiate per punti d’arrivo e di possesso. 
La sinistra è la giustizia - la destra è la ragione - il centro è libertà. E siamo così sicuri delle nostre equazioni che nessuno s’accorge che c’è gente che scrive con la sinistra e mangia con la destra: che in piazza fa il sinistro e in affari si comporta come un destro: che l’egoismo di sinistra è altrettanto lurido di quello di centro, per cui, destra, sinistra e centro possono divenire tre maniere di «fregare» allo stesso modo il Paese, la Giustizia, la Libertà, la Pace. 
L’alto cosa sarebbe allora? 
Una destra pulita, una sinistra pulita, un centro pulito, in virtù di uno sforzo di elevazione e di purificazione personale che non ha nulla a vedere con la tessera. 
Come ieri per la salvezza non contava il circonciso né l’incirconciso, così oggi non conta l’uomo di destra né l’uomo di sinistra, ma solo la nuova creatura: la quale lentamente e faticosamente sale una strada segnata dalle impronte di Colui, che arri­vato in alto, si è lasciato inchiodare sulla Croce a braccia spalancate per dar la sua mano forata a tutti gli uomini e costruire il vero arco della Pace."


... impressionante, vero? Sono parole di 64 anni fa ...

Soundtrack: War-Bob Marley
 

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