Monday, September 30, 2013

Fantasmi del passato e urto con la storia

Requiem (1935-40)

No, non sono io, è qualcun altro che soffre.
Io non potrei esser così, ma quel che è successo
Neri drappi lo ricoprano,
E portino via le lanterne ...
                     Notte

Anna Achmàtova 

Come a una voce lontana presto ascolto,
Ma intorno non c'è nulla, nessuno.
In questa nera buona terra
Voi deporrete il suo corpo.
Nè il granito nè il salice piangente
faranno ombra al cenere leggero,
Solo i venti marini dal golfo
per piangerlo accorreranno


Anna Achmàtova - Komarovo 1958

Quale grandezza espressiva, quale profondità di ricordi la sua vita deve avere scavato nell'anima e nella mente. Le parole usate come sequenze fotografiche. Un linguaggiofresco, dinamico, tagliente e in chiaroscuro. Grandissima poetessa prerivoluzionaria che ha saputo passare attraverso la storioa dell'Unione Sovietica per giungere, solitaria e discorde,a breve distanza da noi.

Fantasmi di una vita che si affollano nella mente. Occhi che ci guardano, ci sfuggono, ci spiano, ci cercano e che cerchiamo senza speranza ... La poetessa vive con il passato nel presente, quasi una meraviglia del suo essere sopravvissuta ai suoi coetanei che da tempo non sono già più.

Soundtrack: Sexy Sadie (Beatles)

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