Friday, September 27, 2013

Il silenzio così simile alla parola (Marcelin Pleynet)

Parlare è un aggettivo ma non si impone come la macchina o il cavallo     (parlato)

"le silence ainsi semblabe à la parole"

Fuori niente è cambiato.


Sono frasi di Marcelin Pleynet, poeta, critico d'arte, esteta. Sulle orme di Mallarmé,  esplora il valore del linguaggio e della pittura come segno di se e non come mezo espressivo di qualcos'altro.

In queste poche righe riassume il significato del silenzio nei confronti del suono. Una valore pari, uguale, dotato di una forza che nulla ha da invidiare alle espressioni più forti, aggressive o disperate. Perché il silenzio ha valenze multiple, ha la capacità di esaltare il significato dei termini usati e dei toni impiegati.
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Soundtrack: Sinead O'Connor - Nothing Compares 2 U ( Live Dublin)

Sinhead O'Connor
It's been seven hours and fifteen days
Since you took your love away
I go out every night and sleep all day
Since you took your love away
Since you been gone I can do whatever I want
I can see whomever I choose
I can eat my dinner in a fancy restaurant
But nothing
I said nothing can take away these blues
`Cause nothing compares
Nothing compares to you

It's been so lonely without you here
Like a bird without a song
Nothing can stop these lonely tears from falling
Tell me baby where did I go wrong
I could put my arms around every boy I see
But they'd only remind me of you
I went to the doctor n'guess what he told me
Guess what he told me
He said girl u better try to have fun
No matter what you'll do
But he's a fool
`Cause nothing compares
Nothing compares to you

all the flowers that you planted, mama
In the back yard
All died when you went away
I know that living with you baby was sometimes hard
But I'm willing to give it another try
Nothing compares
Nothing compares to you
Nothing compares
Nothing compares to you
Nothing compares
Nothing compares to you
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La sospensione accentua l'espressione. Come il pensiero visivo di fronte al non esplicito di cui si parlava alcuni post fa. Stessa cosa.

Non solo, ma anche il silenzio come esaltazione del pensiero e segno di rispetto e di ammirazione o di obbedienza e di sottomissione. Ma non sempre. Anche il silenzio ha una duplicità di interpretazione perché può significare anche rifiuto, opposizione, segno di forza contraria alla parola.

Il silenzio è più forte della parola. E' l'espressione più alta del pensare, premessa alla creazione, come la gravidanza nei confronti della vita.

Nel silenzio si impara, nel silenzio si cresce, nel silenzio si prende conoscenza e coscienza.

Nel silenzio si pensa, nella parola il pensiero si è già formato o si forma con rischio di errore. per questo amo il silenzio.

Segno di intelligenza, di eleganza, di capacità di vivere nelle sfumature e per le sfumature. E le sfumature sono la ricchezza del mondo.

Nel silenzio si lotta e si colpisce molto più forte. Non strepiti e urla. Non gesti scomposti, bensì un rigore. Non segni di paura bensì di forza. Una forza che spaventa, sfida e intimorisce ... perché non da alcun segno di debolezza.

In June of 1963, Vietnamese Mahayana Buddhist monk Thích Qung burned himself to death at a busy intersection in Saigon. The self-immolation was done in response to the persecution of Buddhists by South Vietnam’s Ngo Dinh Diem administration

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