Qual'è la differenza tra il futuro e il non futuro. E' l'attesa. Non importa di cosa e per quanto. E' sufficiente che ci sia. Altrimenti, ad un giorno si succede un altro giorno solo uguale e così di seguito. E questo non è futuro. Come ritroviamo in una poesia di Costantinos Kavafis:
Monotonia
Il monotono giorno da un monotono
identico giorno è seguito. Cose identiche
si faranno e si rifaranno nuovamente -
momenti identici incombono e dileguano.
Il mese passa che porta un altro mese.
Le cose che succedono le possiamo indovinare
senza sforzo; sono cose di ieri, fastidiose.
Finisce che il domani non sembra più un domani.
Ma da cosa genera un'attesa? Dal nostro interno e quasi mai necessariamente su stimolo dell'esterno. Il futuro nasce in noi. E noi siamo artefici del nostro futuro, quindi.
E' una palestra a cui dobbiamo allenarci. Non è solo un dono avere attese. E' un'educazione che dobbiamo insegnare a chi sta intorno a noi. Con il desiderio di stimolare il desiderio di desiderare.
Soundtrack: BRUCE
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