Thursday, August 29, 2013

ZORBA, la Grecia e il regime dei colonnelli

Zorba il greco è un film girato da Michael Cacoyannis nel 1964 sull'isola di Creta. Basato sul romanzo di Nikos Kazantzakis, contiene la famosa sequenza del sirtaki venne registrata sulla spiaggia di Stavros. 

Il film è famoso soprattutto per le musiche scritte e dirette da Mikis Theodorakis.

Sarebbero bastati solo tre anni per trasformare la Grecia da quella coreografica di Zorba a quella tristemente reale dei Colonnelli. Infatti, la dittatura (la Giunta) venne instaurata con un colpo di stato il 21 aprile del 1967. Non sarebbe stata una sorpresa perchè già da molti anni la situazione politica e sociale della Grecia era in condizioni di preicolosa precarietà. Dapprima una vera guerra civile (dal 1945 al 1949), poi il succedersi di condizioni politiche precarie e conflittuali con il re da una parte e e il governo dall'altra, in un pericoloso gioco di interessi tra USA e Unione Sovietica. Alibi politici che nascondevano obiettivi di potere in cui il territorio greco diventava la scacchiera su cui giocare.
 
Soundtrack: Ta paidia tou Peirea

"Nella notte fra il 20 ed il 21 aprile 1967 venne dato il segnale. Alle 2 Papadopoulos, Makarezos e Ioannis Ladas entrarono nella sede dello Stato Maggiore dell’Esercito e annunciarono il colpo di stato al comandante Georgios Spantidakis . Spantidakis stesso facilitò i piani dei colonnelli. Alle 2:30 un reggimento di paracadutisti comandato dal maggiore Georgios Konstantopoulos occupò il Ministero della Difesa. Le truppe del brigadiere Pattakos raggiunsero occuparono i centri di comunicazione. La Polizia Militare arrestò più di 10.000 persone. Tra questi, dirigenti politici, il primo ministro Kanellopoulos, personaggi di spicco ma anche semplici cittadini. Tutti coloro che avevano mostrato simpatie per la sinistra. Alle 5:30 della mattina del 21 aprile i capi dei golpisti si presentarono al re nella sua residenza estiva che era stata circondata dai carri armati dei rivoltosi. Inizialmente il sovrano cercò di opporre resistenza. In seguito, raggiunse il ministero della difesa, che era il centro della rivolta, dove ebbe un colloquio con Kanellopulos, che era lì in stato di arresto. Kanellopulos cercò di convincere il re a interrompere qualsiasi dialogo con i golpisti e a denunciarli pubblicamente. Ma il nuovo governo venne legittimato dal capo dello stato, anche se in seguito Costantino II cercò di ritornare, senza successo, sulla sua decisione. Per molti, l'atteggiamento di Costantino II lo legò indissolubilmente ai colonnelli e ne favorì successivamente la caduta nel 1974 attraverso il referendum che sancì la fine della monarchia."

Soundtrack: ΜΑΡΙΑ ΦΑΡΑΝΤΟΥΡΗ - ΑΣΜΑ ΑΣΜΑΤΩΝ


Georghios Papadopoulos, Stylianos Pattakose Nikolaos Makarezos
Dalle 6:25 del 21 aprile il canale radiofonico dell’esercito trasmetteva brevi comunicati: «Qui stazione radio delle forze armate greche. A causa della drammatica situazione che si è creata, da mezzanotte l’esercito ha assunto il governo del paese. Seguirà un comunicato del comandante dell’esercito». Poco tempo dopo, un altro comunicato: «secondo l’articolo 91 della Costituzione e dopo suggerimento del governo sospendiamo gli articoli 6, 8, 10, 12, 14, 18, 20, 95 e 98 della Costituzione a causa della minaccia alla sicurezza dei cittadini e della nazione che proviene dall’estero. Firmato Costantino re dei greci. Il presidente e i membri del Consiglio dei ministri» [Vlaxou 2008, 18-32]. Iniziava così la dittatura.Cancellate le elezioni e abolita la costituzione stessa, uno dei primi atti del nuovo governo fu l'istituzione della legge marziale. Questo, mentre Gheorghios Papadopoulos illustrava alla stampa e alle televisioni straniere la situazione:
Il Paese era caduto in una profonda crisi. Io cercavo una soluzione perché la politica era in un vicolo cieco. I greci per la loro storia non sono vicini al comunismo, perché il comunismo non ha nessuna cosa in comune con la tradizione cristiana che è sempre stata alla base dell’educazione dei greci. In questa situazione l’esercito nazionale e le forze armate del paese erano l’unica forza neutrale che poteva scendere in campo mentre i greci si stavano aspramente contrapponendo gli uni agli altri. Questa forza ha creduto opportuno intervenire sentendosi in dovere di fermare la corsa del Paese verso il precipizio.
Quindi, un golpe in funzione del pericolo comunista in un paese in cui il partito comunista era fuorilegge. Secondo le valutazioni dei colonnelli, il 90% della popolazione greca poteva essere definita comunista.

Secondo gli oppositori greci, al di là delle dichiarazioni ufficiali governative e di alcuni punti di vista di osservatori esteri, il regome dei colonnelli era di chiara marca fascista o neofascista e in tutti i casi, totalitaria. D'altra parte, le numerose pubblicazioni edite in Italia negli anni del regime, elencavano chiaramente le caratteristiche della "giunta": repressione, arresto sistematico di chiunque fosse solo sospettabile di avere idee contrarie al regime, istituzione di campi di prigionia e uso sistematico della tortura. Numerosi i testimoni diretti di queste atrocità e tra questi, Alexandros Panagoulis e Mikis Theodorakis. Ma nessun governo europeo risposte a questi appelli.

Soundtrack: Kokkino Trianta ...

Dicevamo che al di là delle definizioni politiche e delle giustificazioni anticomuniste, il governo dei colonnelli poteva nettamente essere definito, in base ai propri principi ideologici, come di destra. Bene, anche all'interno della stessa destra, tra il 1967 e il 1972, cominciò a nascere e ad organizzarsi un'opposizione. Parliamo di un'opposizione spesso guidata da interessi economici, come quella che nasceva all'interno di classi dirigenti e imprenditoriali e dello stesso seto medio borghese che si trovavano danneggiate dalla pesante situazione economica.


L'incapacità di interpretare e dare valide risposte anche a queste voci non comuniste da parte dei colonnelli, sfociò in una ancor più dura repressione con la diretta conseguenza di avviare un processo generale di organizzazione del dissenso. Questo, a sua volta portò a progettare anche azioni violente come il fallito di attentato allo stesso Papadopoulos. In quell'occasione (1968) venne arrestato e torturato Alexandros Panagulis che, dopo un processo-farsa, venne condannato a morte.

Le pressioni internazionali si fanno sentire e la sentenza di morte non verrà mai eseguita. Lo stesso Panagulis rifiuterà di beneficiare di un'amnistia concessa dai colonnelli a tutti i detenuti politici per non dare all'opinione pubblica un'immagine sbagliata del regime. Nel 1974 esce dal carcere ma la sua morte, ufficialmente per un incidente automobilistico, apparirà da subito molto sospetta.


Nel novembre del 1973 gli studenti del Politecnico di Atene muovono una forte protesta contro il governo che sembra inizialmente non reagire così duramente come era stato in precedenza e questo favorisce l'aggregazione alla protesta di molti altri oppositori e non solo della fascia studentesca. Ma la repressione era solo stata rimandata perché pochi giorni dopo la risposta militare si fa sentire durissima, soffocando la rivolta nel sangue: 24 morti.

I tempi però sono maturi per un cambiamento. L'opinione nazionale e internazionale impone al generale Dimiti Ionnides di destituire Papadopoulos nel tentativo di mantenere il potere militare. Si tratta ormai solo di questione di tempo. L'occasione viene da una mossa sbagliata sullo scacchiere internazionale. Ionnides tenta di rovesciare il presidente di Cipro, l'arcivescovo Makarios III, con un colpo di stato che però fallisce, innescando una potente azione da parte del governo turco che occupa la parte nord dell'isola. La guerra con la Turchia, nemico di sempre, è alle porte e gli stessi ufficiali dell'esercito greco tolgono il loro appoggio alla Giunta.



Ci si avvia quindi al ritorno della democrazia con le prime elezioni da 7 anni. Vince la Nuova Democrazia, un partito conservatore guidato da Konstantinos Karamanlis. Anche Panagulis entra in parlamento in forza di un partito liberale-progressista, l’Unione del Centro – Nuove Forze. 

Il suo obiettivo è di scovare e fare punire tutti i sostenitori politici del precedente regime ma, gli ostacoli che incontra in questa "caccia" lo inducono a dimettersi dal partito con cui era stato eletto per entrare nel gruppo indipendente.

Poi, nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio del 1974, l'incidente. Ad Atene muore Alexandros Panagulis. Ufficialmente la colpa è dello stesso. Al suo funerale, il 5 maggio, scorre "la piovra", un'immensa folla per le vie di Atene.

Sountrack: Maria Faranturi 

Soundtrack: Theodorakis 

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