Monday, August 5, 2013

Ricordo di un amico:
Stefano, il piccolo poeta di Monterosso
Conservo gelosamente tra le mie carte un piccolo libricino di brevi poesie (in stile Haiku) scritte a mano, con una semplice matita. Lo conservo da anni. Lo tengo sempre sulla mia scrivania, a portata di mano. Non voglio perderlo mai di vista.
Mi tiene vicino ad una piccola, grande persona che ho conosciuto, Stefano.
L'ho conosciuto professionalmente e l'ho avuto come persona amica. Era giovane. Era strano, avrebbero potuto dire. Era un poeta. Era una bella persona. Travagliata, particolare, peculiare, bella. Era Down.
Poche sono state le parole con lui scambiate. Spesso, solo formali. Ma mi ha regalato alcuni disegni, un quadernetto di poesie (forse inedite) e il suo libro.
Ricordo che, saputo della sua capacità di espressione poetica, gli regalai un librettino di poesie Haiku.
Non conosceva questo tipo di poesia, penso l'abbia amata da subito.
Cominciò a scivere in quello stile. In quel modo di dire le cose.

Il Tempo

Tira, tira la corda
                       che non
                       si rompe
                       si blocca
                       e non si sblocca

Si restringe
sempre di puù

La corda
è sempre
più corta

Stefano l'ha scritta in questo modo. Con questa forma.
Ora il suo tempo è terminato. Ma Lui non è finito, grazie al ricordo, ai suoi disegni ed alle sue poesie.
Grazie Stefano.
haiku


















Musica tradizionale giapponese: 虚空 
Musica giapponese tra il tradizionale e il moderno: Keiko Matsui

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